Epidemiologia

Vari studi siero-epidemiologici hanno evidenziato che il 68% della popolazione risulta positiva all’HSV 1 dopo l’età di 12 anni. La prevalenza aumenta con il trascorrere degli anni e la maggioranza degli individui appare sieropositiva entro i 30 anni. Lo stato socio-economico è strettamente collegato alla precocità dell’infezione; in altre parole la povertà, la scarsa igiene e la promiscuità determinano una precoce esposizione al virus. E’ stato evidenziato che il 70-80% di individui di basso livello economico-sociale mostra una positività all’HSV già entro la seconda decade di vita; mentre nei livelli sociali alti solo il 20-40% degli individui mostra di aver avuto contatto con il virus.
L’HSV 1 possiede un tropismo per i tessuti oro-facciali e dà manifestazioni cliniche a carico della mucosa orale, faringea, oculare e della cute del viso e del tronco al di sopra del diaframma. L’HSV 1 è diffusissimo in natura (oltre il 90% degli esseri umani ne è infetto) e viene trasmesso principalmente attraverso la saliva e il contatto con le lesioni labiali. Un ruolo importante nella trasmissione e acquisizione del virus è lo shedding asintomatico e ciò vale anche per il contatto con le secrezioni genitali. Negli ultimi anni è stato segnalato un notevole aumento della prevalenza delle infezioni delle mucose genitali da HSV 1 verosimilmente dovuto ai rapporti oro-genitali. E’ stato calcolato che oggigiorno il 20% dei casi di herpes genitale sia dovuto all’HIV-1.
L’HSV 1 ha la capacità di rimanere, dopo l’infezione primaria, in uno stato di latenza nelle cellule dei gangli sensitivi del trigemino. La riattivazione periodica del virus, che si osserva in circa il 40% dei pazienti, avviene a causa di vari fattori come la luce solare, lo stress, la febbre, le mestruazioni e i traumi.

Aspetti clinici

Nella maggior parte degli individui il primo contatto con l’HSV 1, che di solito avviene nell’infanzia o nella prima adolescenza, non è seguito da alcuna manifestazione clinica (90% dei casi) e il virus rimane allo stato di latenza a livello dei neuroni trigeminali. In alcuni soggetti invece (circa il 10% dei casi) si manifesta la cosiddetta gengivo-stomatite erpetica caratterizzata da febbre, disappetenza, linfoadenopatie cervicali e ulcerazioni orali diffuse più o meno gravi. Un aspetto patognomonico di questa malattia sono l’edema, l’eritema e le ulcerazioni gengivali che ne permette la distinzione da altre malattie ulcerative. Il periodo di incubazione della gengivo-stomatite erpetica varia da 1 a 3 settimane.
Recentemente sono state descritte forme di faringo-tonsillite causate dall’HSV 1 specie quando l’esposizione primaria a questo virus avviene in età più adulta. La faringo-tonsillite e’ talvolta causata dall’HSV 2 che viene contratto attraverso i rapporti oro-genitali. Nel caso di autoinoculazione del virus attraverso il contatto delle lesioni orali con le mani si può osservare il cosiddetto giradito erpetico.

L’herpes ricorrente orale mostra una preferenza per le aree di mucosa cheratinizzata come il bordo vermiglio delle labbra, il palato duro, la gengiva fissa e più raramente il dorso linguale. Le lesioni hanno l’aspetto di piccole vescicole localizzate sul bordo vermiglio labiale e, in genere, tendono a recidivare sempre nella stessa zona. Le vescicole durano da 24 a 48 ore e si trasformano quindi in lesioni crostose che tendono a guarire entro 7-8 giorni. L’insorgenza delle vescicole può essere preceduto da una sensazione di parestesia della zona interessata. In certi casi le lesioni vescicolari si possono estendere alla cute periorale e alla mucosa nasale.
L’herpes intraorale spesso viene scatenato dalla manipolazione dei tessuti odontoiatrici specialmente nel caso di estrazioni dentarie di estrazioni dentarie o punture per anestesia. Sintomi caratteristici dell’herpes palatale sono il bruciore e il dolore. Le lesioni in genere si risolvono entro 4-5 giorni sebbene in alcuni casi possano avere una durata maggiore. L’aspetto clinico, piuttosto caratteristico, è di ulcere puntiformi raccolte a formare un grappolo. In sede intraorale è molto raro osservare delle vescicole intatte.